Cinque motivi per passare la Pasqua in Puglia
La Pasqua arriva come il primo break dopo un inverno fatto di lavoro, di preoccupazioni per la Crisi, di brutto tempo e acciacchi. La primavera si respira nell’aria, si odora nel vento. E la Pasqua arriva per offrirci la opportunità di evadere per alcuni giorni dal tran-tran quotidiano. Molti la passerranno a casa, circondati dai suoi familiari. Molti approfitteranno per poter fare piccole escursioni fuori porta. E molti, magari, sfrutteranno l’opportunità di vacanza che offre la Pasqua per fare le valigie e fare quello che più amano: viaggiare.
Bene, qui vi presentiamo cinque buoni motivi per cui quest’anno il destino dovrebbe essere un luogo esotico, paradisiaco, ricco di incredibili tradizioni popolari, di monumenti dalla storia, il Salento.
Quindi, ecco qui cinque motivi per passare la Pasqua in Puglia, nel Salento:
- Vivere la sacralità della Settimana Santa di Gallipoli. Perché non è necessario viaggiare fino a Siviglia (Spagna), per vivere sulla propria pelle le ‘mistiche’ emozioni che dà il vedere processioni che si ripetono uguali da generazioni e generazioni. Processioni che iniziano sempre il venerdì precedente la domenica delle Palme con la processione dell’Addolorata, con i membri della confraternita vestiti di nero che accompagnano l’immagine sacra della Madonna dell’Addolorata accompagnati dalla musica di una tromba. Processione seguita da moltissimi altri eventi sacri, come l’esposizione del Cristo nelle varie chiese della città cui fedeli e confraternite visitano, passando da “Sepolcro” in “Sepolcro”; o la processione del Venerdì Santo organizzata dalle confraternite del SS. Crocefisso e della Madonna degli Angeli con le ricreazioni della Passione e durante la quale si possono vedere penitenti camminando scalzi e punendosi con la “disciplina”, un antico strumento di tortura.
- Visitare Castro Marina, parlare con i pescatori del suo porticciolo e guardare verso l’orizzonte sapendo che ci trova a poche ore dalla Grecia e dall’Oriente. Proseguire fino a Castro Superiore, passeggiare per le sue stradine e piccole case dominate dal castello cinquecentesco. Andare poi a nord dell’abitato ed esplorare le grotte Romanelli e Zinzulusa. La bellezza della natura del Salento
- Passare una giornata a Lecce, ma con calma, senza fretta (non siamo forse in vacanza?). Prendere un cappuccino in Piazza Sant Oronzo e vedere la storia della città con uno sguardo: l’anfiteatro romano, la statua del santo eretta durante la dominazione spagnola come ringraziamento per lo scampato pericolo della peste nel 1656, il “Sedile”… Passeggiare fino al Castello di Carlo V, esempio dell’architettura militare. E poi perdere il senso del tempo ammirando la perfezione barocca della Basilica di Santa Croce.
- (Ri)Scoprire la cucina tradizionale salentina… la purea di fave combinata alle cicorie selvatiche e pezzetti fritti di pane raffermo; le orecchiette e minchiareddhi (maccheroncini) conditi con il pomodoro, basilico e una spolverata di formaggio pecorino; i moniceddhi, lumache di terra che vengono arrostite o insaporite in un soffritto di cipolla e alloro. E se si preferisce il pesce: le triglie di Porto Cesareo, le aragoste di Leuca, i ricci di Torre dell’Orso. Il tutto accompagnato dall’olio, vero e proprio nettare della terra salentina.
- Scoprire un pezzo d’Italia che sta rischiando di scomparire: la Grecia salentina. Dormire in una suggestiva dimora storica e sentire l’eco del griko e di una storia che poteva essere e non è più.