Pasqua in Puglia: nelle vie del buon gusto non mancano pane e vino
Non solo paesaggi diversi – dal Gargano al Tavoliere, dalla Terra di Bari a quella d’Otranto – ma anche una differente offerta enogastronomica. In Puglia persino il pane, alimento memoria di tradizioni che i pugliesi si tramandano di generazioni in generazioni, presenta varietà e sapori diversi. Ai meno noti pani di Monte Sant’Angelo e Laterza si contrappone la rinascita del pane di Altamura. Realizzato secondo antiche ricette, ha ritrovato nuovo slancio commerciale grazie anche al riconoscimento della Dop (Denominazione di origine protetta).
Componente fondamentale è la farina detta semola rimacinata di grano duro le cui selezioni più conosciute nell’alta Murgia sono: “appulo”, “arcangelo”, “duilio” e “simeto”. Dalla macinazione di questi grani si ottiene unosfarinato di grana grossa e di colore ambrato. Dalpane alla focaccia il passo è breve. Quella barese,che attende un’apposita Dop, è più sottile di altre e più croccante al palato. È da sempre lo spuntin preferito dei baresi, antesignano di ogni street food.A Gravina di Puglia, invece, in alcuni antichi fornisi produce “u’ruccl” o “focaccia di San Giuseppe”, una sorta di calzone di cipolla e uvetta arrotolatoa forma di spirale, preparato con l’impasto della focaccia in tanto olio extravergine d’oliva.
La Puglia ha protetto di recente anche il “pallone di Gravina”,formaggiosemiduro a pasta cruda filata, prodottocon latte bovino intero crudo o pastorizzato e stagionato fino a un anno, dalla caratteristica forma a palla. Tornando ai prodotti da forno a base di grano, non possono essere tralasciate la “sfigghiate” e le orecchiette di grano arso di Canosa di Puglia; il biscotto di Ceglie Messapica; i tarallini di Putignano; le pucce salentine e il calzone di cipolla di Acquaviva (fonte: Condotta Slow Food di Bari).
Altri prodotti tipici meritevoli di assaggio sono il capocollo e il lardo affumicato di Martina Franca; la musciska del Gargano, in particolare di Rignano garganico, ovvero pezzi di carne essiccata secondo un’antica ricetta, e la zampina di San Michele di Bari. Un’altra specialità tipicamente pugliese e originaria di Bitonto è il famoso bocconotto: si fa risalire alle monache benedettine, è tondo e nella ricetta prevede un ripieno di ricotta e canditi; da non confondere con quelli salentini, a forma di barchetta e ripieni di crema.
Che la fanno da padroni – insieme alle friselle da condire con il pomodoro – al mercatino del Gusto di Maglie agli inizi di agosto mette in vetrina le eccellenze del territorio. Intorno alla Piazza del Vino si snodano oltre 80 espositori tra le Vie della gastronomia, dell’olio extravergined’oliva, dell’ortofrutta, dei dolci, dei presidi e della comunità del cibo di Slow Food. Non mancano la Piazza della Birra Artigianale e il Cibo di Strada, binomio perfetto tra le bevande prodotte da sei micro birrifici pugliesi e saporite specialità gastronomiche regionali. Asso nella manica sono i laboratori del gusto dedicati a pane e pasta, ai dolci, ai legumi, ai pesci e alle varietà locali di pomodori. Presenti anche una trentina di espositori del settore vitivinicolo pugliese di qualità. Perché la Puglia è anche terra di ottimi vini. Prendendo spunto da queste ottime risorse gastronomiche ed enologiche abbiamo realizzato dei pacchetti ad ok per trascorrere i vostri week end in Puglia tra borghi e Masserie riportate alla luce.
I più conoscono il Negramaro, il Nero di Troia e il Primitivo di Manduria, di cui si stanno effettuando delle sperimentazioni per valutare ulteriori espressioni possibili e quindi investire anche nella loro spumantizzazione. Ma anche altri vitigni meno noti si stanno facendo strada.